Riverberazioni

Le riverberazioni sono artefatti fonte di errore

Le riverberazioni si producono allorquando il fascio ultrasonoro investe perpendicolarmente una struttura fortemente riflettente la cui interfaccia si venga a formare tra due tessuti con notevole differenza di impedenza acustica, come ad esempio l'interfaccia tessuti molli-aria o tessuti molli-ossa oppure quando il fascio ultrasonoro incontra tessuti composti da strutture diverse molto ravvicinate, come nel caso della parete addominale (strato adiposo, connettivale e muscolare).

Il fascio u.s. che investe queste sturtture sara' riflesso verso la sonda e verra' in parte registrato per produrre l'immagine e in parte riflesso nuovamente verso la struttura. Si instaura cosi' un ciclo continuo di onde u.s. riflesse dalla sonda alla formazione, di potenza decrescente (ogni stria iperecogena sara' collocata in base alla potenza del segnale registrato) che portera' alla produzione di un'immagine costituita da strie di echi equidistanti.

Le riverberazioni, sebbene per alcuni aspetti siano considerate fonte di errore, sono utili nella diagnosi degli ascessi in quanto la loro rilevazione depone per la presenza di aria all'interno della cavita' ascessuale.

Sono utili inoltre nella diagnosi di materiali metallici all'interno di tessuti, come clip, aghi ecc. In questi casi si genera una riverberazione chiamata interna, per riverberazione di echi tra l'inizio e la fine di una struttura ecogena. Si genera così l'artefatto a coda di cometa

Ecografia clinica. Busilacchi - Rapaccini. Idelson Gnocchi