Patologia dei tendini: tendiniti e tenosinoviti

I tendini sono spesso interessati nei traumi sportivi e, in generale, possono essere sede di infiammazione anche con caratteristica reumatologica. Il tendine si puo' lesionare a seguito di stress eccessivo ('overload' e 'overuse') durante attivita' sportiva e puo' rompersi, piu' facilmente, quando e' interessato da infiammazione.

Il tendine e la guaina che lo riveste possono essere interessati secondariamente ad eventi traumatici ripetuti e continui che possono dare origine a nodularita', con conseguente difficolta' di scivolamento del tendine stesso. E' il caso del dito a scatto, una tenosinovite stenosante a carico del primo o del secondo dito della mano, che fa seguito a traumi per attivita' lavorative ma anche associati a malattie come la gotta e l'artrite reumatoide. La patologia si caratterizza per il blocco del dito in flessione e per il dolore (scatto doloroso).

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I tendini possono essere sede di depositi di calcio: e' il caso della tendinopatia calcifica a carico del tendine sovraspinato (lesioni della cuffia dei rotatori). Questa condizione patologica e' associata spesso a dolore e importante limitazione funzionale ai movimenti della spalla.

Cenni di anatomia ecografica

Il tendine si compone di una parte centrale, denominata endotenon, costituita da fasci di fibre collagene, inserita in una matrice di proteoglicani. La parte fibrillare appare iperecogena mentre la matrice ha una ecogenicità intermedia. Il tendine è rivestito dall'epitenon e, più esternamente, dal peritenonio che si continua con il periostio o il perimisio a seconda dei casi. I bordi del tendine sono netti e all'ecografia appaiono iperecogeni a casua del peritenonio.

In sezione longitudinale la struttura del tendine è lineare, fibrillare iperecogena immersa in un contesto ad ecogenicità intermedia, delimitata da due linee periferiche iperecogene.

In sezione trasversale il tendine appare ovale, la cui parte centrale è costituita da echi puntiformi iperecogeni immersi in un contesto ad ecogenicità intermedia, delimitati da ina linea periferica iperecogena.

Un tendine normale non ha segnale color-doppler.

Patologia traumatica dei tendini

Classificazione anatomica delle tendinopatie

- tendinopatie inserzionali e distacchi tendinei (della giunzione osteo-tendinea)

- tendinopatie del corpo tendineo

- tendinopatie della giunzione muscolo-tendinea

Classificazione istopatologica delle tendinopatie

- paratendinite (peritendinite): infiammazione che interessa il solo peritenonio. Aumento di volume del corpo tendineo, non evidenza di irregolarità del profilo, dolore, crepitio e calore alla palpazione.

- tenosinovite: infiammazione della guaina sinoviale con liquido all'interno, mentre il tendine appare di spessore ed ecostruttura nei limiti.

- tendinite acuta: infiammazione intratendinea con edema e cellule infiammatorie. Ecograficamente si apprezza ispessimento e diastasi delle fibre.

- paratendinite e tenosinovite in tendinosi: si tratta di una associazione con patologia a carico del tendine. Alla palpazione presenza di irregolarità nodulari. La clinica è simile alle condizioni precedenti.

- tendinosi: degenerazione del tendine che, alla palpazione, si presenta con profilo irregolare, moderatamente ispessito. Clinicamente poco sintomatica. Ecograficamente si apprezzano vere e proprie microlesioni, aspetto diffusamente disomogeneo.

- rottura del tendine: parziale o completa.

 

Classificazione clinica della tendinopatia, stadi di gravità

- stadio 1: dolore dopo l'allenamento

- stadio 2: dolore presente all'inizio dell'attività sportiva, che scompare con il riscaldamento

- stadio 3: dolore presente durante e dopo l'attività sportiva con limitazioni funzionali che riducono la qualità delle prestazioni

- stadio 4: rottura del tendine

Fisiopatologia

Nell'ambito della patologia traumatica, sono considerate due condizioni particolari:

- il sovraccarico (overload): trauma conseguente ad una forza applicata sul tendine, capace di provocarne la rottura

- l'uso eccessivo (overuse): trauma conseguenza di contrazioni ripetute che provocano microlesioni tendinee con  conseguente flogosi e edema

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